Palermo – Avellino 2 – 0
Palermo: Pomini, Bellusci (dal 46′ Accardi), Struna, Rajkovic (dall’88′ Fiore), Rispoli, Murawski (dal 69′ Fiordilino), Chochev, Coronado, Aleesami, Trajkovski, La Gumina. A disposizione: Maniero, Posavec, Moreo, Paula Da Silva, Fiore, Santoro, Ingegneri. All.: Tedino.
Avellino: Lezzerini, Laverone (dal 62′ Asencio), Ngawa, Morero, Marchizza, Gavazzi, Di Tacchio, De Risio, Molina, Ardemagni (dall’88′ Wilmots), Vajushi (dal 75′ Cabezas). A disposizione: Radu, Casadei, Moretti, Kresic, Migliorini, Morosini, Wilmots. All.: Foscarini.
Arbitro: Giua di Olbia. Assistenti: Colella di Crotone e Lanotte di Barletta. Quarto uomo: Dionisi di L’Aquila.
Marcatori: al 9′ rig. Coronado, al 47′ La Gumina, al 73′ Trajkovski.
Ammoniti: Molina, Coronado (P), De Risio. Angoli: 2-3. Rec.: 3′ pt ; 5′ st.
Sembrerà paradossale, ma in un contesto di estrema criticità, falcidiato da squalifiche ed infortuni in serie, il Palermo si compatta e ritrova vittoria ed entusiasmo. Prova intensa, ordinata, incisiva. Decisamente convincente. Palermo coeso, centrato e concreto. Forse punto nell’orgoglio dalle critiche, legittime e trasversali, forse conscio che la sfida contro l’Avellino costituisse l’ultimo vagone del convoglio che conduce direttamente in serie A.La squadra di Tedino non ha fallito l’appuntamento con la vittoria, salvando la panchina del suo tecnico e rimarcandone gli errori, in termini strategici e di scelta degli interpreti, costati diversi punti nelle scorse settimane. Ogni gara fa storia a sé, senza ombra di dubbio. L’avversario visto oggi al “Barbera” non era irresistibile, specie per quanto concerne meccanismi e tenuta difensiva. Certo non era dal Barbera che dovevano arrivare i punti fondamentali per la salvezza dei Lupi. La sconfitta a Palermo poteva tranquillamente essere messa in preventivo. Del resto, le trasferte in Sicilia sono state sempre ostiche per l’Avellino. Ma quest’oggi nel capoluogo della Trinacria i Lupi, pur incassando ben tre reti, sono usciti, se non a testa alta, almeno non umiliati nel gioco. Diciamo la verità: il passivo ci sembra assai penalizzante per i biancoverdi, che pure hanno disputato un incontro a viso aperto. La squadra di Foscarini ha pagato oltremodo errori dei singoli, in special modo di Morero, che ha procurato due rigori del tutto evitabili, finendo con il consegnare su un piatto d’argento la vittoria a Coronado e compagni.
-Il primo tempo dei Lupi non è stato per niente malvagio, anzi, c’è da dire che l’Avellino ha tenuto ottimamente il campo, per larghi tratti comandando addirittura l’inerzia del gioco, con un Palermo, che, ricevuto il regalo offertogli da Morero dopo appena nove giri di lancette (a seguito di un rigore trasformato da Coronado, e concesso dall’arbitro per un insensato atterramento in area di Rispoli da parte del difensore argentino), ha cominciato a fare tanta attenzione alla propria fase difensiva, cercando di concedere poco agli Avellinesi. Gli uomini di Foscarini, man mano che passa il tempo prendono campo e coraggio, e, sospinti dal furetto Vajushi, creano più volte i presupposti per il pareggio che sicuramente sarebbe stato meritato. Tre le occasioni per i biancoverdi, con Molina, Ardemagni e Di Tacchio.
-La seconda frazione di gioco si apre con l’immeritato raddoppio dei Rosanero che sfruttano una grande verticalizzazione di Trajkovski per La Gumina, con il biondo attaccante palermitano che, appena entrato in area, fa secco Lezzerini con un tiro preciso, che si insacca alla sinistra del portiere biancoverde. L’Avellino sembra accusa il colpo, ma si rialza subito e riprende a macinare il proprio gioco, con il Palermo che lascia fare. Poco prima del quarto d’ora della ripresa, Foscarini rinforza il proprio potenziale offensivo mandando in campo Asencio, in luogo di un Laverone ancora inconcludente ed inaffidabile sull’out destro. Il nuovo assetto tattico dei Lupi porta frutti evidenti, perchè l’Avellino comprime maggiormente i Palermitani nella trequarti siciliana, creando alcune palle gol davvero clamorose, come quella al 63′ di Ardemagni, che, imbeccato dal cross di Molina, batte a colpo sicuro di teta ma il portiere palermitano ci arriva miracolosamente, e sulla respinta dell’estremo difensore rosanero, Asencio non riesce a ribadire in rete. L’Avellino fa la partita, ma il Palermo sornione, sembra attendere soltanto l’opportunità per chiudere la gara. Ma è Morero, al 72′ ad offrire un nuovo cadeau ai Palermitani, atterrando in area La Gumina, con la palla che ormai viaggiava verso il fondo. Rigore trasformato da Trajkovski, e partita praticamente finita.