Trastevere – Avellino 0 – 2
Trastevere: Caruso, Barbarossa, Locci (dal 77′ Vendetti), Sfanò, Calisto (dall’88′ Larosa), Lucchese, Capodaglio, Sannipoli (dall’81′ Renzi), Lorusso (dall’85′ Ilari), Tajarol, Panico (dal 60′ Cardillo). A disposizione: Torchio, Donati, Chinappi, Riccucci. All.: Perrotti.
Avellino: Viscovo, Betti, Morero, Dionisi, Parisi, Tribuzzi, Matute (dal 92′ Buono), Di Paolantonio (dall’87′ Gerbaudo), Da Dalt (dal 62′ Ciotola), De Vena (dal 62′ Sforzini), Alfageme (dal 75′ Mentana). A disposizione: Pizzella, Omohonria, Dondoni, Capitanio. All.: Bucaro.
Arbitro: Giaccaglia di Jesi. Assistenti: Paggiola di Legnano e Voytyuk di Ancona.
Marcatori: al 20′ Di Paolantonio, al 93′ Gerbaudo.
Ammoniti: Morero, Alfageme, Barbarossa (T), Locci (T), Parisi, Sforzini e Gerbaudo. Angoli: 5-6. Rec.: 1′pt; 6′ st
Vittoria sofferta ma ampiamente meritata per i biancoverdi che possono gioire doppiamente per essersi presi il secondo posto in solitaria e per aver ridotto a cinque lunghezze le distanze dal Lanusei che nel frattempo ha pareggiato 2 a 2 contro la Vis Artena. Sono ancora cinque i punti di vantaggio dei Sardi a sole quattro gare dal termine del campionato, ma l’Avellino ha dimostrato proprio con il blitz romano di essere degno rivale della capolista, e soprattutto, di poter ancora tenere accesa la fiammella della speranza, in questa rincorsa quasi impossibile alla promozione diretta in Lega Pro.
Il blitz dei Biancoverdi al Trastevere Stadium si è concretizzato grazie ad una prestazione attenta, senza fronzoli, ma anche autoritaria ed autorevole, da parte di Di Paolantonio, Matute e soci. In campo è emersa in maniera palmare la superiorità tecnica complessiva dei ragazzi di Bucaro, che mai sono apparsi in difficoltà al cospetto dell’ormai ex seconda della classe. E’ vero che gli uomini di casa hanno cercato nei primi venti minuti di spingersi in avanti con tanta generosità, guadagnando anche campo, con un possesso palla tutt’altro che sterile, ma davanti all’attentissimo Viscovo ha agito la una retroguardia disposta a non concedere nulla, orchestrata da due “vecchietti” vigili e concentrati, come Morero e Dionisi, con l’ottima collaborazione sugli esterni dei due diciottenni, Betti e Parisi, non solo svegli,con un tiro ma anche volitivi e propositivi nelle sortite offensive. Allo scoccare del 20′ i Lupi hanno sfruttato in maniera magistrale un calcio da fermo dai 20 metri, con Di Paolantonio che ha sorpreso il portiere romano con un tiro nell’angolo basso alla sua destra. Il gol nel momento di maggiore spinta dei Trasteverini ha restituito agli Irpini ulteriore consapevolezza sulla propria valenza tecnica ed ha finito per disorientare psicologicamente i padroni di casa. L’Avellino, così, è riuscito tranquillamente ad andare al riposo forte di un vantaggio, che, sebbene minimo, cominciava a pesare come un macigno sull’esito del match. Ad inizio ripresa, c’è stata l’attesa accelerata nell’intensità degli attacchi romani, ma l’Avellino, anche grazie ad un paio di ottime parate di Viscovo, ha saputo fare quadrato, senza consentire che la bagarre nella propria trequarti potesse determinare il pareggio dei Trasteverini. I padroni di casa, inevitabilmente, hanno finito con il concedere tanti spazi per il contropiede dei Lupi, che, specie con Alfageme, non hanno saputo colpire con la stoccata definitiva. L’attaccante argentino ha avuto sulla testa un paio di occasioni ghiotte per il raddoppio, entrambe offerte da un Ciotola, che dopo essere entrato in campo intorno all’ora di gioco, ha creato letteralmente lo scompiglio lungo l’aut mancino del fronte d’attacco biancoverde. Dopo le diverse occasioni mancate, il raddoppio dei Lupi è giunto soltanto al 93′ grazie al nuovo entrato Gerbaudo, che con un diagonale di destro, di poco dentro l’area, ha fatto secco il portiere romano. Subito dopo i Lupi potevano addirittura triplicare ma Sforzini, ha sbagliato un calcio di rigore (procurato dal solito Tribuzzi), tirando addosso all’estremo difensore trasteverino. In ottica secondo posto un rigore, quello sbagliato, che potrebbe pesare.Dopo sei minuti di recupero, il signor Giaccaglia della Sezione di Jesi dice che può bastare.