Teramo – Avellino 1 – 1
Teramo: Lewandowski, Tentardini, Ferreira, Diakitè, Trasciani, Arrigoni, Viero (dal 53′ Di Francesco), Ilari, Bombagi (dall’83’ Mungo), Santoro, Pinzauti (dall’87’ Gerbi). A disposizione: D’Egidio, Cappa, Celentano, Birligea, Di Matteo, Bunino, Iotti. All.: Paci.
Avellino: Forte, Rocchi, Miceli, L. Silvestri, Ciancio, Aloi, D’Angelo, Adamo (dal 62′ Carriero), Tito (dal 68′ Baraye), Bernardotto (dall’89’ Errico), Fella (dal 68′ Santaniello). A disposizione: Pane, Rizzo, Dossena. All.: Braglia.
Arbitro: Caldera di Como. Assistenti: Laudato-Centrone. Q.u.: Zamagni.
Marcatori: al 9′ Bombagi (T), al 55′ D’Angelo (rig.).
Ammoniti: Aloi, Viero (T), Rocchi, Ilari (T). Angoli: 0-3; Rec.: 1′ pt; 4′ st.
Tutto prono al “Gaetano Bonolis” con Teramo ed Avellino che fanno il loro ingresso in campo. Padroni di casa in completo biancorosso, rispondono i lupi in casacca bianca e pantaloncini bianchi. Arbitra la gara il signor Adalberto Fiero, della sezione AIA di Pistoia, coadiuvato da Paolo Laudato della sezione di Taranto e Giuseppe Centrone della sezione di Molfetta. Quarto uomo: Tommaso Zamagni della sezione di Cesena.
Finisce in parità la sfida del Bonolis, e per i Lupi è senz’altro un punto guadagnato con merito. Non era facile, alla ripresa delle ostilità, dopo un paio di settimane ed oltre senza calcio giocato, perchè le incognite e le insidie che si nascondono dopo una lunga sosta sono sempre da tenere in considerazione.
Invece i ragazzi di Braglia hanno sfoderato una prestazione di sostanza e di notevole attenzione, senza perdersi in inutili fronzoli, badando sopratutto al sodo. E’ stato un match non spettacolare e piuttosto avaro di emozioni. Ma la mancanza di emozioni è da annette soprattutto al grande equilibrio che ha regnato sovrano sul campo abruzzese.
Certo, la gara dei Lupi è stata anche condizionata da quell ‘episodio negativo che ha determinato il vantaggio dopo soli nove minuti dei diavoli teramani. Infatti il gol dei Biancorossi, realizzato con un bel diagonale da Bombagi, è venuto in seguito ad un disimpegno di testa di Luigi Silvestri in piena area avellinese, che è stato fortuitamente respinto dal corpo di un teramano, con la sfera che è arrivata causalmente sui piedi dell’attaccante abruzzese, che da buona posizione ha potuto trafiggere l’incolpevole Forte.
L’Avellino ha avuto il notevole merito di non deprimersi e di riprendere immediatamente, con pazienza e razionalità le proprie trame offensive, che, pur se non hanno prodotto vere e proprie occasioni importanti, hanno saputo tenere in allarme una difesa, quella biancorossa, ordinata e reattiva. Il primo tempo si è chiuso con i padroni di casa forti di quel minimo vantaggio, che, ovviamente, lasciava l’esito del match assolutamente in discussione.
I ragazzi di Braglia sono venuti fuori dagli spogliatoi del Bonolis con il fermo intento di riequilibrare le sorti della gara. E al al decimo della ripresa gli sforzi dei Lupi sono stati premiati dall’azione che ha prodotto il calcio di rigore in loro favore, per atterramento nel pieno dell’area abruzzese del volitivo ed irrefrenabile Bernardotto. D’Angelo ha trasformato da par suo, con encomiabile freddezza, il penalty, ristabilendo la parità.
Dopo il gol, però, i Lupi si sono fatti eccessivamente pragmatici ed hanno badato maggiormente alla fase del non possesso, per non farsi superare dai generosi tentativi degli avanti teramani, guidati da un Pinzauti sempre pericoloso. La partita scorre via sul filo dell’equilibrio specie nella zona nevralgica del campo, sebbene il Teramo mostri maggiore propensione, rispetto ai Lupi, per la fase di proposizione. Ma i padroni di casa non si rendono mai pericolosi, salvo una fiammata al 30′: un cross dalla trequarti destra di Costa Ferreira sul quale, proprio davanti a Forte, non riesce ad intervenire Pinzauti, con la sfera che va stamparsi sul palo e finisce tra le braccia del pipelet irpino.
In definitiva, dalla trasferta in terra abruzzese i Lupi portano a casa, oltre al prezioso punto in classifica, tante ragioni di ottimismo per il nuovo anno agonistico, che sicuramente dovrà vederli tra i protagonisti assoluti.