Un esito che lascia parecchie perplessità. Il nostro portacolori avrebbe potuto tranquillamente meritare la vittoria e avrebbe potuto riportare in Italia il titolo iridato dei pesi massimi a dieci anni di distanza dall’impresa di Clemente Russo, invece è salito sul secondo gradino del podio come fece nel 2021 quando perse in maniera altrettanto discutibile l’atto conclusivo contro il cubano La Cruz Peraza. Il Campione d’Europa si mette al collo il secondo argento della carriera, tra un mese lo rivedremo sul ring per gli European Games che assegneranno i primi pass per le Olimpiadi di Parigi 2024.
Aziz Abbes Mouhiidine ha fatto chiaramente capire di poter puntare al titolo a cinque cerchi, a patto che davvero le giurie manifestino la massima onestà e trasparenza, senza lasciarsi condizionare da aspetti esterni al palcoscenico sportivo. Proprio su questo punto bisogna riflettere perché la boxe dilettantistica sta progressivamente e inesorabilmente perdendo di credibilità: incontri dall’esito lampante che invece prendono altre vie, match combattuti ed equilibrati che non vengono quasi mai assegnati alla parte “politicamente” più debole (come quello odierno, senza nascondersi più di tanto).