Radu 6
Al 20enne pipelet rumeno attribuiamo un voto “di stima”, semplicemente perchè non ha dovuto compiere nessuna parata degna di valutazione;
Pecorini 5
Alla sua seconda apparizione da titolare ci ha confermato la prima negativa impressione: non copre adeguatamente la propria zona, mostrando di avere lacune nella fase di interdizione, e non riesce a compiere sgroppate efficaci in avanti; per per fortuna che il ruolo di terzino destro è ampiamente coperto;
(dal 63′ Laverone 6
Il suo ingresso contribuisce sostanzialmente a dare nuovo vigore ai Lupi lungo la catena di destra, che era apparsa, nel primo tempo, quella che aveva maggiormente risentito degli effetti negativi del turn-over turn);
Suagher 5.5
Non che l’attacco vercellese sia riuscito a creare soverchi problemi alla difesa dei Lupi, ma il centrale ex Atalanta non ci pare un fulmine di guerra e, soprattutto, non ci pare che la sua presenza là dietro conferisca al pacchetto difensivo biancoverde quella tranquillità ed autorevolezza che è capace di restituire lo squalificato Migliorini;
Kresic 6
Gli avanti piemontesi non gli portano alcuna apprensione, anche perchè sono apparsi fin troppo “teneri”; si disimpegna con tranquilla disinvoltura;
Ngawa 7
Non finisce mai di stupire: spedito sulla non consona corsia di sinistra, si disimpegna con grande disinvoltura e reattiva non comune, finendo con il risultare, a nostro avviso, il migliore in campo; del difensore belga sorprendono la diligenza, la pulizia e la tempistica degli interventi; ormai è un titolare inamovibile;
Lasik 5
Grande la delusione nel vedere in campo la brutta copia del Lasik vero, quello che nelle giornate di buona vena sa inserirsi in avanti creando situazioni pericolose per gli avversari;
(dal 46′ Molina 6.5
Il suo ingresso in campo imprime la tanto auspicata svolta di incisività a tutto il fronte offensivo dei Lupi: dribbling e proposte concrete per la coppia di attaccanti biancoverde; la freschezza derivante da un primo tempo a riposare in panchina, gli dà quella lucidità necessaria per scompaginare e spaventare il pacchetto arretrato vercellese);
Moretti 6.5
Tornava dopo parecchio tempo trascorso in panchina, e francamente fa vedere sul campo, con tante giocate di prima ed ottimi cambi di gioco, che forse Novellino è stato un pò “troppo severo” nei suoi confronti; da categoria superiore quel cross pennellato per la testa di Asencio che sigla il gol partita; la doppia ammonizione che rimedia nel finale di gara (che crea un pò di apprensione nei Lupi) è figlia dell’eccessivo furore agonistico accumulato nel troppo tempo passato ai margini dell’undici titolare, e per questo gliela perdoniamo;
Di Tacchio 6
Il centrocampista pugliese è elemento talmente prezioso che Novellino non può permettersi minimamente di lasciarlo a riposare in panchina; anche contro la Pro Vercelli, pur non esprimendosi ai massimi livelli, assicura un apporto fondamentale soprattutto alla fase di non possesso dei Lupi;
Bidaoui 6
Si accende ad intermittenza, specie nella prima frazione di gioco, quando non riesce a trovare la giocata risolutrice; nel secondo tempo, l’ingresso dell’omologo Molina sul fronte opposto, gli conferisce, quasi automaticamente, maggiore libertà lungo l’out di competenza, e le sue giocate si fanno assai insidiose;
Asencio 7
Finalmente il 19enne spagnolo riesce a gonfiare la rete (almeno ufficialmente, considerato che a Cremona l’ineffabile Ghersini gli tolse incomprensibilmente la soddisfazione della prima realizzazione in maglia binacoverde), e lo fa con la sua specialità migliore: il colpo di testa; si muove lungo tutto il fronte d’attacco, sopperendo con una grande dose di vivacità e dinamismo alla giornata no di Ardemagni; ha l’enorme merito di regalare tre punti d’oro all’Avellino coon un gol spettacolare ed impressionante per tempistica, elasticità e potenza nel saltare e nel rimanere sospeso in aria;
Ardemagni 5
E’ giù di corda, forse perchè soffre di crisi di astinenza da gol, ma anche contro la Pro Vercelli, non regala nessun acuto;
(dall’80’ D’Angelo S.V.);
Novellino 6
La sua scelta, forse obbligata, di ricorrere al turn-over penalizza soverchiamente la catena di destra dell’Avellino, che il tecnico montemaranese ha la saggezza di correggere ad inizio ripresa, con l’ingresso di Molina (e successivamente con quello di Laverone), ripristinando quelle gerarchie tecnico-tattiche che tanto bene hanno fatto finora alla sua squadra. La bravura di Monzon sta nella sua stessa impareggiabile esperienza, che spesso gli fa leggere, a gara in corso, gli accorgimenti necessari a portare dalla propria parte l’inerzia del match.
A cura di Rino Scioscia