Si è chiuso finalmente ieri sera il calcio mercato estivo. Definite tutte le rose delle squadre che prenderanno parte all’incipiente stagione agonistica 2023-24. Nel girone C della Lega Pro, a parere degli addetti ai lavori, l’Avellino è quella che si è mossa meglio, portando in Irpinia addirittura 15 calciatori nuovi. Tra questi, spiccano elementi di notevole spessore tecnico e di esperienza, che sicuramente contribuiscono a fare della squadra di Massimo Rastelli una delle maggiori favorite per la corsa alla promozione in serie B. Calciatori del calibro di Cancellotti, Cionek, Rigione, Palmiero, Armellino, Varela, Patierno, giusto per citarne alcuni, costituiscono un vero e proprio lusso per la categoria.Pochi ma buoni i superstiti della rivoluzione agostana compiuta dal duo Perinetti-Condò. Tra questi, partiranno titolari: Tito, che sarà anche il capitano, Dall’Oglio e Marconi.
Alla luce dell’ottimo lavoro svolto finora, ci pare di poter dire che l’arrivo ad Avellino di un grande direttore generale come Perinetti abbia restituito alla compagine biancoverde il ruolo che, per censo storico e per blasone, non può non occupare di diritto. Dalle parti del glorioso Partenio-Lombardi è tornato, prorompente l’entusiasmo dei tifosi irpini, con una campagna abbonamenti chiusa con il ragguardevole numero di ben 4588 tessere vendute.
Lupi, dunque, destinati a recitare una parte da protagonisti assoluti sulla scena di un campionato che si preannuncia “ostico”, ma non arduo per le ambizioni della compagine biancoverde.
Del resto, dando una scorsa rapida a quanto fatto sul mercato dalle altre compagini del Girone C, non ci pare che il retrocesso Benevento, il Crotone ed il Catania, vale a dire quelle che vengono indicate dai più come le principali concorrenti degli Irpini alla promozione diretta, abbiano fatto colpi eclatanti.
Tuttavia, affinchè l’Avellino possa esprimere sul campo quanto di buono promette la sontuosa campagna acquisti di Perinetti e Condò, c’è assoluto ed imprescindibile bisogno che si costituisca un gruppo coeso, solido, imperniato su un’unità di intenti che metta al primo posto il pervicace perseguimento dell’obiettivo finale, lasciando necessariamente da parte gli egoismi e gli interessi personali dei singoli calciatori. La costruzione di un gruppo vincente, che porti sul campo le promesse della carta, è forse il compito più importante in capo all’allenatore. Massimo Rastelli, la cui riconferma sulla panchina dei Lupi, fu definita, nell’editoriale da noi proposto il 7 agosto scorso, il peccato originale di Perinetti, dovrà essere bravo a fugare tutte le oggettive perplessità (che sono dirette eredità dei risultati davvero pessimi della scorsa stagione) sul suo conto.
Il tecnico biancoverde (che, guarda caso, è anche quello dell’ultima promozione in serie B dell’Avellino nella stagione 2012-2013) dovrà partire da un sano e rigenerante bagno di umiltà, per mettersi, anima e corpo, al servizio di questo nuovo gruppo. E se, come noi auspichiamo, sarà coadiuvato in questo lavoro di amalgama e coesione, da calciatori esperti e di personalità quali Cionek, Rigione, Armellino, Dall’Oglio e lo stesso capitan Tito, il raggiungimento del traguardo che tutto il popolo biancoverde agogna, potrà non essere affatto una chimera.