Eziolino Capuano, approda finalmente ad Avellino. Per il tecnico di Pescopagano è il coronamento di un sogno coltivato sin dal 1996, allorquando arrivò vicinissmo alla panchina biancoverde, ma poi il compianto presidente Antonio Sibilia scelse mister Belotti. Eccolo in sala stampa, il sanguigno ed istrionico mister lucano, mentre si sottopone al fuoco di fila della stampa irpina, per la canonica presentazione ufficiale:
“Sono stato a Pagani e, nonostante la sconfitta, non ho visto un brutto Avellino, anzi, nel primo tempo i biancoverdi hanno giocato molto bene. E’ chiaro che la squadra sta attraversando un periodo critico, ma stamattina al campo ho trovato tutti ragazzi desiderosi di mettersi al lavoro e di seguire i miei dettami tattici. Sarei un bugiardo se non dicessi che per me si avvera un sogno, che dura dal 1996. Ora posso considerarmi un tecnico importante perchè alleno l’Avellino. Logicamente mi sono buttato in un’avventura forse molto difficile, ma il calendario non mi fa paura, perchè io ho rispetto per tutti, ma nessuno mi fa paura. Per quanto riguarda la mia carriera, debbo dire che forse il mio modo di fare, assai istintivo mi ha molto penalizzato. Oggi, a differenza di una decina di anni fa, mi comporterei diversamente. Ma non è mai troppo tardi, io ho 55 anni e Sarri è arrivato in serie A che aveva già 56 anni. Penso che lavorando 24 ore su 24, potrei fare ad Avellino il definitivo salto di qualità, e magari conquistare proprio qua la serie B. Sogno di aprire un ciclo con i Lupi. Io mi sento un guerriero e lotterò per far innamorare di me i tifosi biancoverdi. L’esultanza di 12 anni fa a Castellammare, è acqua passata, ma poi penso sia comprensibile, perchè ero l’allenatore della Juve Stabia che era stata capace di battere la squadra più forte del girone, che poi quell’anno fu promossa in serie B. Però ci tengo a dire che non ho mai gridato “Chi non salta è di Avellino”. Penso che adesso non mi debbo far perdonare di niente perchè quello fu un momento particolare ed io mi feci trascinare dall’entusiasmo. Il modulo? Questa è una squadra che è fatta per il 3-5-2, ma quello che conta è che vadano in campo quelli che mi daranno maggiori garanzie. I giovani per il minutaggio? Sono importanti perchè portano soldini all’Avellino, ma ancora più importante sarà fare il risultato. Io posso promettere che i ragazzi che scenderanno in campo daranno l’anima perchè dovranno sapere che indossano una maglia che ha una grande storia”.