Antivigilia del derby casalingo con la Juve Stabia, che si disputerà nel posticipo di lunedi sera. Mister Braglia presenta cosi la sfida alla sua ex squadra:
“Abbiamo trascorso una buona settimana, contrassegnata da tanto lavoro improntato ad un programma rigido. Fortunatamente non abbiamo problemi particolari, escludendo le condizioni fisiche di Errico. La Juve Stabia? Ricordo volentieri i quattro anni trascorsi a Castellammare, perchè lì sono stato davvero bene, ho avuto un ottimo rapporto con tutti, sia dirigenti che tifosi. Ma faccio l’allenatore, oggi siedo sulla panchina dell’Avellino, e debbo pensare solo all’Avellino. Le quattro gare in nove giorni? Purtroppo abbiamo questo calendario e dobbiamo accettarlo. Ma mi conforta il fatto che la nostra rosa è competitiva e ci permette di far rifiatare alcuni calciatori senza avvertire la differenza di valori. Ovviamente, quelli che hanno giocato meno debbono dimostrare sul campo di essere all’altezza dei compagni che sostituiscono. La solidità della nostra squadra? Debbo dire che sono arrivati tutti calciatori che ho condiviso con Di Somma e sono contento della rosa allestita. Ma adesso non possiamo parlare, deve essere il campo ad esprimersi. Dobbiamo far parlare il terreno di gioco. Poi, magari dopo le prime otto giornate potremo capire la nostra dimensione. Ma continuo a ripetere che ci sono almeno sei o sette squadre, tra le quali la nostra, che sono di pari livello. C’è da ricordare che i campionati si vincono da marzo in poi, e dovremo essere bravi noi a dimostrare di essere superiori agli altri. De Francesco? Io sono contento di lui, a Palermo ha fatto una grande partita, è stato tra i migliori, recuperando un sacco di palle in mezzo al campo. Per me è un calciatore molto importante e deve solo acquisire continuità giocando. Il derby? Sarà una gara difficile, perchè la Juve Stabia è una di quelle che io aggiungo alle sei o sette che sono sullo stessso livello. Ho raccomandato ai miei calciatori di essere molto attenti lunedi sera. Come affronteremo le Vespe? Io non cambio assetto, perchè abbiamo iniziato da poco ed è giusto continuare senza cambiare un sistema che funziona. E poi in questa categoria non conta l’assetto ma è fondamentale la mentalità. L’attacco? Abbiamo quattro punte che sono equivalenti tra di loro, anche se forse c’è il solo Fella con determinate caratteristiche. Ma per me tutti sono di valore e meritano di giocare, come pure a turno toccherà a tutti di restare fuori, senza guardare ai nomi. Ad esempio Maniero ha cominciato dalla panchina, ma poi è entrato ed ha fatto anche molto bene. D’Angelo? Il ragazzo sta giocando bene. Secondo me ha la testa giusta ed è molto motivato. Ma anche gli altri sono bravi, e non posso lamentarmi di nessuno, neppure dei giovani Rizzo, Nicolic e Bruzzo, che aspetto e sono convinto che ci daranno una grande mano. Gli stadi senza tifosi? E’ una tristezza, per me questo non è calcio, è un’altra cosa. Il calcio è della gente, e giocare senza pubblico è un errore gravissimo. Ma purtroppo non sono al Governo, io sono soltanto un allenatore di calcio”