Avellino – Sorrento 3 – 0
Avellino: Forte, Ciancio, Silvestri, Sbraga, Tito, Carriero, De Francesco, D’Angelo (C), Mastalli, Plescia, Kanoute. A disposizione: Pane, Pizzella, Rizzo, Aloi, Gagliano, Dossena, Bove, Messina, Maniero, Matera, Capone, Mignanelli. All. Piero Braglia
Sorrento: Del Sorbo, Cesarano, Calabrese, La Monica, Cacace, Acampora, De Marco, Mezavilla, Selvaggio, Cassata Liccardi. A disposizione: Volzone, Falanga, Manco, Spina, Mansi, Virgilio, Di Lorenzo, Procida, Guidoni. All. Renato Cioffi
Marcatori: al 29′ D’Angelo (rig.), all’84′ Messina, all’ 85′ Matera.
Archiviato anche l’ultimo test amichevole ( a soli sette giorni dall’esordio in campionato ) per i ragazzi di Braglia che s’impongono ( grazie alle reti di D’Angelo nel primo tempo, e di Messina e Matera nella ripresa ) sul Sorrento (militante in Serie D) guidato dal tecnico irpino Renato Cioffi. Adesso tutte le attenzioni sono rivolte al campionato e al finale del calciomercato, dove ad attendere i biancoverdi ci sarà il Campobasso di mister Cudini. Braglia, dovrà fare i conti con le assenze di Dossena, Maniero e Aloi ,tutti e tre squalificati per l’esordio in campionato. Unico obiettivo vincere e convincere per dare, fin da subito, un segnale alle altre. Giorni importanti anche per il diesse Di Somma che salirà a Milano per gli ultimi colpi di mercato. Curcio, Di Gaudio e Micovschi i nomi sul taccuino. L’amichevole contro i volenterosi rossoneri costieri non ha fugato i tanti dubbi che aleggiano nell’ambiente avellinese per una nuova rosa biancoverde che ha mostrato talune lacune non ancora colmate dal tecnico toscano.
Ad appena una settimana dalla nuova stagione agonistica, mister Braglia (lo ha anche confessato nelle interviste del post gara) non ha ancora certezze su una formazione base, e soprattutto sull’abito tattico da cucire addosso a questo nuovo Avellino.
Sono arrivati tanti calciatori nuovi, che hanno anche colmato alcuni ruoli in cui la compagine dello scorso anno era carente, soprattutto alla voce ricambi. A meno di dieci giorni dalla chiusura definitiva del calcio mercato, la compagine biancoverde può contare su 23 elementi abbastanza equivalenti, tanto da far pensare che il tecnico maremmano potrebbe tranquillamente schierare due formazioni più o meno sullo stesso livello tecnico.
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Nella prima frazione di gioco, l’allenatore dei Lupi ha proposto un undici ad albero di Natale, un classico 4-3-2-1, con Plescia unica punta, ai lati del quale agivano Kanoute e Carriero, con Mastalli, De Francesco e D’Angelo in mezzo al campo, davanti ad un pacchetto difensivo composto da quattro elementi. Ma, tranne le buone prove di Kanoute e Mastalli, l’Avellino non ha brillato per reattività atletica e soprattutto per chiarezza di idee.
De Francesco è apparso troppo compassato e privo di freschezza, ma soprattuto Plescia è sembrato un pesce fuor d’acqua, forse perchè, al netto di una condizioe decisamente approssimativa, non potuto agire in un sistema di gioco consono alle sue attitudini tecnico-tattiche. In altri termini, probabilmente l’ex Vibonese ha risentito della mancanza di un altro attaccante con cui dialogare.
Nel secondo tempo, poi, mister Braglia è passato dalla scarsa produttività offensiva, ad uno schierato decisamente pù votato alla finalizzazione, mandando in campo addirittura tre attaccanti, con due prime punte (Maniero e Messina) ed una seconda (Gagliano), che spesso e volentieri giocava anche avanti alle due prime punte. Anche a centrocampo, l’ingresso di due uomini di sostanza e di qualità, come Aloi e Matera, accanto a Mastalli ha dato maggiore vigore alla manovra offensiva dei Lupi, che hanno mostrato un minimo di vivacità e produttiva in più rispetto al primo tempo.
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Ma, al di là di tutto, quella che è saltato agli occhi è stata la condizione fisico-atletica ancora preoccupantemente approssimativa, al pari di un Braglia che mostrato di avere idee poche e confuse.
Ad appena una settimana dalla nuova stagione agonistica, mister Braglia (lo ha anche confessato nelle interviste del post gara) non ha ancora certezze su una formazione base, e soprattutto sull’abito tattico da cucire addosso a questo nuovo Avellino.
Sono arrivati tanti calciatori nuovi, che hanno anche colmato alcuni ruoli in cui la compagine dello scorso anno era carente, soprattutto alla voce ricambi. A meno di dieci giorni dalla chiusura definitiva del calcio mercato, la compagine biancoverde può contare su 23 elementi abbastanza equivalenti, tanto da far pensare che il tecnico maremmano potrebbe tranquillamente schierare due formazioni più o meno sullo stesso livello tecnico.
A fine gara, ha destato stupore la dichiarazione del tecnico biancoverde che ha confessato candidamente di essere ancora in attesa dell’arrivo di alcuni calciatori con determinate caratteristiche per potere sviluppare un certo tipo di gioco. Regna la confusione ?