Avellino – Città di Anagni 1 – 1, un vero peccato aver steccato in casa contro un modesto Anagni.

AVELLINO (4-4-2): Lagorsini; Patrignani (10’ st Carbonelli), Morero, Mikhaylovskiy, ParisiTribuzzi, Matute, Gerbaudo, Scarf (30’ pt Tompte); De Vena (3’ pt Ciotola, 10’st Acampora), Sforzini. A disp: Bruno, Ciotola, Mentana, Ventre, Nocerino, Dondoni All. Archimede Graziani.

CITTA’ DI ANAGNI (4-4-2): Stancampiano; Contucci, La Rosa, Lustrissimi, Pralini; Colarieti, D’Orsi, Tantarano, Laterra (6’ st Flamini); Di Giovanni, Galvanio (46’ st Ancinelli). A disp: Di Piero, AncinelliSilvestriPappalardoPompili, Capuano, Flamini, Garufi. All. Manolo Liberati.

In grassetto i calciatori under.

MARCATORI: 21’ pt Di Giovanni, 23’ st Sforzini.

ARBITRO: Sig. Niccolò Turrini della sezione di Firenze.

ASSISTENTI: Sig. Ciro Di Maio della sezione di Molfetta e Davide Sabatino della sezione di Foggia.

AMMONITI: 14’ st Pralini, 28’ st Stancampiano, 40’ st Morero, 44’ st Lustrissimi.

NOTE:  Recupero: 3’ pt, 6’ st.

Un vero peccato aver steccato in casa contro il Città di Anagni. La squadra di Graziani è stata vittima dei propri errori ed ha toccato con mano come le avversarie si difendono, giocano sporco e perdono tempo.Un Avellino troppo brutto, macchinoso e forse anche apatico, per poter meritare una vittoria anche al cospetto di una squadra mediocre come quella frusinate, cede in maniera sanguinosa due punti in casa. Tutti i proclami e le false certezze della vigilia sono stati “sbugiardati” dalla prestazione incolore degli uomini di Graziani. E così, è accaduto che la “corazzata” Avellino è incappata in una “mezza debacle” casalinga, che pure chi conosce  pregi e difetti della Quarta Serie, aveva messo, se non nel conto, sicuramente nell’alveo delle possibilità.

Non per vanagloriosa autocitazione, ma solo per amore di cronaca, ieri in sala stampa, in sede di presentazione del match di questo pomeriggio, avevamo fatto presente a mister Graziani che, dopo il trittico di vittorie, i veri avversari dei Lupi, al di là della forza intrinseca del Città di Anagni (assai relativa), potevano essere proprio i ragazzi biancoverdi, se non avessero affrontato questa gara con la dovuta determinazione e cattiveria agonistica. Purtroppo,  è successo proprio ciò che era stato paventato alla vigilia: un approccio troppo molle alla gara, una scarsa capacità di attenzione e reattività da parte di parecchi calciatori in maglia verde, e la frittata si è materializzata.

Inizia male per l’Avellino, dopo appena tre minuti di gioco bomber De Vena è costretto ad alzare bandiera bianca  per  un dolore al tallone sinistro, la squadra di Graziani ha dovuto giocoforza fare a meno del suo terminale offensivo più prolifico. L’infortunio dell’ex Casertana è sembrato un campanello d’allarme, che però i ragazzi di Graziani “non hanno ascoltato”.  Il Città di Anagni, umile compagine di questo girone G (fanalino di coda con un solo punto in classifica), scesa al Partenio-Lombardi per vendere cara la propria pelle e per cercare di arginare il prevedibile forcing iniziale dei Lupi, ha avuto vita piuttosto facile nel difendersi, favorita dal gioco macchinoso, disordinato e stucchevole dell’Avellino.

A metà del primo tempo i Frusinati pervengono addirittura al vantaggio: cross dalla trequarti destra laziale, la palla arriva al centro, dove, indisturbato (con la difesa biancoverde schierata ma completamente addormentata) è appostato Di Giovanni, che con un interno destro al volo fa secco un Lagomarsini rimasto a guardare. Graziani cerca di correre ai ripari inserendo l’attaccante Tompte per uno Scarf ancora una volta insufficiente ed inaffidabile in fase difensiva. La mossa, però, non sortisce gli effetti sperati perchè è tutto il complesso  biancoverde che quest’oggi sembra svagato e povero di idee, specie in un Gerbaudo davvero inconcludente e, a volte, addirittura irritante. L’Avellino chiude il primo tempo senza riuscire mai ad impensierire il portiere laziale.

Ad inizio ripresa ci si aspetta l’Avellino arrembante e concreto che si fece ammirare dopo l’intervallo della gara interna di sette giorni fa contro l’Albalonga, invece i problemi in fase di conclusione per Sforzini e compagni permangono. La squadra biancoverde continua a portare palla sulla trequarti ma senza riuscire a sfondare, anche perchè i Frusinati, oltre a chiudersi a riccio nei propri trenta metri, mettono in scena un “teatrino” poco edificante con “sceneggiate” di falsi infortuni, interrompendo sistematicamente il gioco, sia per perdere tempo, sia per spezzare la proposizione e la concentrazione dei Lupi. Al 23′, però, arriva l’azione buona per l’Avellino: cross perfetto dalla trequarti destra di Tompte al centro dell’area laziale, stacco di testa di Sforzini e pallone alle spalle del portiere dell’Anagni.

Il pareggio ritrovato dà la giusta spinta ai Lupi, ma gli ospiti continuano a far fermare il gioco con sceneggiate ancor più frequenti. L’atteggiamento dell’arbitro fiorentino Turrini, eccessivamente accondiscendente,  se non incoraggia l’ostruzionismo antisportivo degli ospiti, almeno non lo stronca con i dovuti cartellini gialli. Così, la gara scivola via, inesorabile ed il tempo corre troppo veloce. Dopo sei inutili minuti di recupero, arriva il triplice fischio a sancire una giornata davvero storta per i Lupi.

 

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