Casertana – Avellino 2 – 0
Casertana: Crispino, Rainone (dal 33′ Paparusso), Silva, Caldore, Longo, D’Angelo, Santoro, Clemente (dal 72′ Matese), Adamo, Starita, Origlia (dal 79′ Floro Flores). A disposizione: Zivkovic, Galluzzo, Gonzalez, Zito, Zivkov, Ciriello, Varesanovic, Petito. All.: Ginestra.
Avellino: Tonti, Illanes, Zullo, Laezza, Celjak (dal 56′ Silvestri), De Marco, Di Paolantonio, Rossetti (dal 46′ Njie), Micovschi (dal 68′ Karic), Albadoro (dal 56′ Alfageme), Charpentier. A disposizione: Pizzella, Abibi, Palmisano, Morero, Carbonelli, Evangelista. All.: Capuano.
Arbitro: D’Ascanio di Ancona. Assistenti: Meocci di Siena; Mariottini di Arezzo.
Marcatori: all’8′ Starita (C), al 46′ D’Angelo (C).
Ammoniti: Albadoro, Silvestri, Adamo (C), Matese (C). Angoli: 1-4. Rec.: 2′ pt; 5′ st
Al “Pinto”, su un campo pesante, bagnato e davvero mal messo, l’Avellino scivola per l’ennesima volta e dimostra di non essere in grado di rialzarsi. Troppo presto ci si era illusi che la cura Capuano stesse portando frutti. E invece, in poche partite, la squadra sembra essere sprofondata in un baratro senza uscita. Dunque quarta sconfitta consecutiva per i Lupi che deludono anche nel derby del Pinto contro la Casertana. Così come successe a Catanzaro, e come è accaduto in casa sette giorni orsono, i ragazzi di Capuano subiscono due gol nella prima frazione di gioco e poi scompaiono dal campo. Nelle ultime tre gare, i Lupi non solo hanno perso per le solite, ormai croniche lacune, ma sono anche riusciti a rivitalizzare i rivali che erano in crisi di risultati e di identità. Nel derby di Terra di Lavoro, Di Paolantonio e compagni approcciano bene la gara, e potrebbero anche passare al 7′ se Charpentier, ben imbeccato da Celjak, non fosse sfortunato colpendo il quarto legno consecutivo nelle ultime quattro partite dei Lupi. Sulla ribattuta della difesa rossoblu, Di Paolantonio tira a botta sicura, ma la sfera viene deviata in angolo. Un minuto dopo è Albadoro da posizione favorevolissima a calciare centralmente, vedendosi negare il gol da Crispino. Come spesso accade ai Lupi, ultimamente, da un possibile vantaggio, passano in svantaggio, sul capovolgimento dell’azione. Fulmineo contropiede dei Falchetti che trovano la retroguardia biancoverde impreparata, Origlia entra in are biancoverde e piazza un diagonale rasoterra che va ad incocciare sul palo lontano, sulla respinta del legno è lesto Starita a mettere la sfera in fondo al sacco. L’Avellino non si disunisce e, dopo avere corso il rischio di subire anche il raddoppio dall’autore del primo gol, riprende a macinare gioco ed a stazionare con insistenza nella trequarti casertana. Cosi i ragazzi di Capuano si procurano almeno tre nitide palle gol per ripristinare la parità, mai non riescono a gonfiare il sacco degli avversari, un po’ per la bravura del portiere di casa, un po’ per un paio di tiri deviati in angolo dai difensori rossoblu, un po’ per la scarsa reattività di un Albadoro che ha dimenticato come si realizza un gol. La Casertana ci mette cuore e grinta e, quando puo’, riesce anche a ripartire pericolosamente in contropiede, mettendo in difficoltà una difesa biancoverde lenta e distratta. I padroni di casa, dopo un intera prima frazione di sofferenza in fase di non possesso, sul finire del tempo, riescono a raddoppiare con l’ex di turno D’Angelo. Il folletto Origlia, giunto sul fondo dalla fascia sinistra, con una finta mette a sedere Celjak e serve un cross al bacio per l’ex capitano biancoverde, che, sotto misura, realizza uno dei suoi classici gol. I biancoverdi vanno negli spogliatoi a capo chino. Mister Capuano cerca di ridisegnare lo schieramento dei Lupi per l’avvio della ripresa, ma pur cambiando uomini e sistema di impostazione del gioco, la musica in campo segue sempre lo stesso spartito: i Lupi avanzano senza convinzione e senza idee, creando solo confusione. La Casertana controlla agevolmente, chiusa nei suoi trenta metri, rinunciando anche alle ripartenze, anche perchè i Biancoverdi brancolano nel buio. La partita è assai spezzettata per le continue manfrine dei rossoblu, che ricorrono a tutto pur di far trascorre minuti preziosi. Ed il doppio vantaggio dei Falchetti arriva fino al triplice fischio dell’arbitro.