Avellino – Latina 1 – 1
Avellino: Lagomarsini, Patrignani, Dionisi, Dondoni (dal 93′ Capitanio), Parisi, Da Dalt, Di Paolantonio (dal 69′ Sforzini), Carbonelli (dal 45′ Buono), De Vena, Mentana (dal 58′ Tompte), Ciotola (dal 46′ Gerbaudo). A disposizione: Longobardi, Mithra, Omohonria, Migliaccio. All.: Bucaro.
Latina: Guiddo, Galasso, Ranellucci, Manes, Quagliata, Barberini, Cittadino, R. De Martino, Atiagli (dal 49′ Merlonghi), Fontana (dal 75′ Sanna), Masini (dal 67′ Minicucci). A disposizione: Maltempi, Pesce, Maiorano, Caternicchia, S. De Martino, Begliutti. All.: Di Napoli.
Arbitro: Caldera di Como. Assistenti: D’Angelo e Brizioli di Perugia.
Marcatori: al 40′ rig. Cittadino (L), all’80′ Dondoni.
Ammoniti: Quagliata (L), Dondoni, Barberini (L) , Guiddo (L), Minicucci (L). Angoli: 6-1. Rec.: 1′ pt; 5′ st.
Sarà una bella impresa recuperare tutti questi punti e puntare al vertice della classifica. Servirà un girone di ritorno completamente differente rispetto a quello dell’andata. Per vincere il campionato servono almeno 44/46 punti…ossia 10/12 punti in più del girone appena concluso 34 punti.
Stando alle statistiche,negli ultimi 10 anni mediamente per salire servono almeno 76 punti e di solito in ogni girone c’è un testa a testa fra 2 squadre che si giocano la promozione fino alle ultime giornate mentre le altre sono staccate di diversi punti,spesso gli scontri diretti sono determinanti,altre volte capita che c’è la squadra ammazza campionato che stravince il campionato anche con 20 punti di vantaggio.
Quindi, si dovrà disputare un girone di ritorno STRATOSFERICO.
Oggi l’Avellino è riuscito a portare a casa soltanto un punto da una sfida che era di enorme importanza per la rincorsa della squadra di Bucaro al primo posto. Un pareggio che lascia tantissimo amaro in bocca ai tifosi biancoverdi, furiosi nei confronti di un arbitraggio decisamente penalizzante per la squadra irpina, che si è vista negare da Caldera di Como tre se non quattro rigori, che in video sembravano netti.
Ma, al netto della pessima direzione di gara, bisogna sottolineare che i Lupi, quest’oggi hanno fatto davvero poco, in termini di costruzione della manovra e di finalizzazione, per potersi guadagnare la vittoria. Al cospetto di un’avversaria, il Latina, che ha dimostrato in maniera palmare di meritare ampiamente la mediocre classifica che si ritrova, l’Avellino ha si è dimostrato sconclusionato, arruffone, e povero di idee.
C’è da dire che anche Bucaro ci ha messo parecchio del suo in questa brutta prestazione dei Lupi, proponendo un centrocampo privo di mediani di ruolo, e soprattutto un tridente con un Ciotola a sinistra, che ormai non riesce più a reggere il ruolo di attaccante esterno, e soprattutto De Vena, inventato esterno di destra, costretto ad agire, assai defilato, almeno trentacinque metri lontano dalla porta avversaria,e quindi in condizioni di non nuocere ai Pontini, per fare posto all’inconcludente ed insignificante under Mentana, nel ruolo di punta centrale. Risultato: nel primo tempo nessun tiro nello specchio della porta avversaria.
Se, alla quasi nulla incisività sotto porta da parte di un attacco del tutto “stravolto”, si aggiunge il solito, inevitabile, errore difensivo, la frittata è automaticamente servita. E’ accaduto, infatti, che al 39′ Patrignani ha rinviato alla carlona una palla che avrebbe potuto gestire meglio, dando la possibilità agli avversari di portare una delle rarissime insidie alla porta avellinese, con Dionisi che, successivamente, ha steso un avversario in area di rigore. Il penalty concesso ai Pontini, appare indiscutibile, ma suona come una vera beffa per l’Avellino, che ne rivendicava almeno un paio già nella prima frazione di gioco. La trasformazione dagli undici metri da parte di Cittadino, ha portato inopinatamente in vantaggio un mediocre Latina.
Alla ripresa delle ostilità, Bucaro, già costretto sul finire della prima frazione di gioco a sostituire l’infortunato Carbonelli con Buono, presentava Gerbaudo al posto di Ciotola, ma la musica non cambiava in maniera significativa, perchè la proposizione efficace dei Lupi negli ultimi trenta metri continuava a latitare e di conclusioni nello specchio della porta avversaria manco a parlarne. Allo scoccare dell’ora di gioco, era la volta di Tompte, che faceva il suo ingresso per un acerbissimo Mentana, che aveva dalla sua almeno il “merito” di avere ricevuto un paio di falli da rigore non sanzionati dal pessimo direttore di gara.
A 20 minuti dal novantesimo faceva il suo ingresso in campo anche Sforzini che sostituiva Di Paolantonio. L’Avellino a testa bassa nella trequarti pontina alla ricerca del gol del pari, che finalmente arrivava all’80’, per opera di un difensore, Dondoni che sul secondo palo metteva un diagonale di destro che trafiggeva il portiere pontino. Gli assalti finali dei biancoverdi, ancorchè generosi, non sortivano l’effetto sperato dai tifosi biancoverdi, e così, dopo cinque minuti di recupero, la partita si chiudeva con un altro pesante passo falso casalingo.