Avellino – Latte Dolce Sassari 1 – 1
Avellino: Lagomarsini, Patrignani (dall’87′ Nocerino), Morero, Mikhaylovskiy, Parisi, Tribuzzi, Gerbaudo, Matute, Carbonelli (dal 72′ Ventre, dall’86′ Acampora), Ciotola (dal 59′ Mentana), De Vena. A disposizione: Longobardi, Tompte, Nocerino, Buono, Totaro, Saporito. All.: Graziani.
Sassari Latte Dolce: Garau, Antonelli, Cabeccia, Patacchiola (dal 47′ Ravot), Pireddu, Masala (dal 72′ Carboni), Bianchi, Gadau (dal 59′ Piga), Tuccio, Marcangeli (dall’86′ Daga), Palmas (dall’81′ Scanu). A disposizione: Sortino, Gianni, Sartor, Magli. All.: Udassi.
Arbitro: Cavaliere di Paola. Assistenti: Bianchi di Roma, Iocca di Isernia.
Marcatori: al 49′ De Vena, al 77’′ Antonelli (L).
Ammoniti: Morero, Bianchi (L), Ciotola, Parisi, Piga (L). Angoli: 3-6. Rec.: 1′ pt e 4′ st.
Squadre in campo, Avellino per la prima volta con maglia verde e pantaloncini bianchi. Sassari Calcio Latte Dolce con un completo blu e sfumature celesti.
I Lupi sciupano un’altra vittoria in casa, facendosi riacciuffare dal Latte Dolce Sassari, per l’ennesima amnesia difensiva. Passati meritatamente in vantaggio con una rete strepitosa del bomber De Vena (gol così si vedono solo in serie A o B) ad inizio ripresa, e dopo aver tenuto benissimo il campo per trequarti gara, i ragazzi di Graziani si sono fatti raggiungere a 13′ dal novantesimo per una colossale disattenzione della retroguardia, che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, si sono fatti sorprendere sotto porta dal tap in di un avversario, dopo che Lagomarsini si era salvato con l’aiuto della traversa.
Purtroppo, l’ultimo mese è stato assai avaro per i Lupi, che con questo punticino casalingo, hanno portato a 4 il magro bottino in altrettante gare disputate. E’ il chiaro segno che qualcosa, anzi più di qualcosa sta cominciando a scricchiolare nella macchina biancoverde. E’ chiaro che qualche alibi (vedi indisponibilità, a turno, di elementi fondamentali come Matute e Sforzini) bisogna riconoscerlo all’Avellino, ma il fatto stesso che ci riduca a valutare l’attendibilità o meno di qualche scusante, è il chiaro segno che le cose non procedono come si desiderava.
I Lupi, anche in considerazione delle difficoltà a gestire la palla su un campo ridotto ad un acquitrino, con l’aggiunta di un vento che modificava sensibilmente le traiettorie dei lanci, hanno disputato un primo tempo sicuramente non malvagio. Del resto, il recupero a centrocampo di un calciatore dal peso specifico decisamente soverchiante per questa categoria (vale a dire Matute) ha consentito alla squadra biancoverde di avere il controllo delle operazioni nella zona nevralgica. Ma, ad onor del vero, la consistenza degli avversari ha restituito un certo equilibrio, perchè al cospetto dei Lupi, si è presentato un avversario decisamente organizzato, e con buone individualità tecniche, che hanno contrastato efficacemente le iniziative dei padroni di casa.
Nella ripresa, l’Avellino è salito di tono e gli effetti positivi si sono subito visti, anche se c’è da considerare che il vantaggio, al 4′, è arrivato per merito di un attaccante, De Vena, che ha fatto vedere di essere una spanna superiore rispetto alla categoria, con una giocata ed una conclusione degne di palcoscenici molto importanti: il sinistro secco, rasoterra e potente, di altissima precisione del bomber napoletano, avrebbero reso vano il tentativo di parata anche di portieri di notevole livello tecnico.
Il gol del vantaggio ha reso euforici i Lupi, che hanno preso decisamente il sopravvento sull’avversario. Ma il torto più grave dei ragazzi in maglia verde si è sostanziato certamente nell’essere stati scarsamente concreti nella trequarti avversaria, non creando le basi per il gol del Ko.
E’ accaduto, così, che nell’ultimo quarto di gara, il Latte Dolce ha preso maggiore coraggio, e, spinto anche dal vento a favore, ha preso ad attaccare con maggiore convinzione. I, Lupi, per contro, presi dalla cosiddetta “paura di vincere”, anche in ragione di una marcata carenza caratteriale che si sta palesando in alcuni elementi (anche over), si sono fatti chiudere nei propri trenta metri, senza provare più a replicare alle sortite offensive avversarie.
Il gol preso da Lagomarsini al 77′ è stato decisamente figlio di quest’atteggiamento tattico dei Lupi, che sono andati in affanno su una palla proveniente da calcio da fermo, che poteva essere gestita certamente meglio. In primis, il portiere biancoverde si è lasciato superare da una palla che è transitata nell’area di porta; poi i difensori biancoverdi, sono rimasti immobili e si sono fatti anticipare dall’avversario che ha effettuato il tap in vincente.