Crotone – Avellino 2 – 0
Crotone: Branduani, Giron, Cuomo, Golemic, Calapai, Petriccione, Awua, Tribuzzi, Kargbo, Chiricò, Gomez. All. Franco Lerda. A disposizione: Dini, Gattuso, Bove, Giannotti, Bernardotto, Vitale, Mogos, Papini, Rojas, Carraro, Crialese, Panico, Pannitteri, Tumminello.
Avellino: Marcone, Aya, Moretti, Zanandrea (dal 41′ Auriletto), Ricciardi (dal 75′ Rizzo), Franco (dal 64′ Ceccarelli), Matera, Casarini, Russo, Micovschi (dal 75′ Murano), Trotta (dal 75′ Gambale). All. Roberto Taurino. A disposizione: Pane, Tito, Garetto, Dall’Oglio, Maisto, Illanes.
Arbitro: Giordano della di Novara. Assistenti: Belsanti e Valente. Q.u.: Gemello.
Marcatori: al 30′ Chiricò (C), all’83′ Petriccione (C).
Ammoniti: Ricciardi, Micovschi, Petriccione (C).
Crotone e Avellino entrano in campo, Il Capitano dei Lupi si avvia al centrocampo privo del gagliardetto e quindi impossibilitato al classico scambio con il pari ruolo del Crotone, Golemic, che invece ha potuto rendere il simbolo del club pitagorico al difensore della squadra irpina, in sintesi è la fotografia perfetta di quello che è oggil’Avellino e la sua società. L’Avellino ha perso a Crotone in maniera anche più netta di quanto non dica il risultato finale. Ciò non tanto per una marcata superiorità dei Calabresi, ma soprattutto per l’arrendevolezza dei Lupi.A dispetto delle dichiarazioni del tecnico nel prepara, lupi mai scesi in campo. Partita indecente per i biancoverdi che steccano la quarta trasferta su quattro. Neanche un tiro in porta in 90 minuti in una gara che doveva legittimare le vittorie su Potenza e Fidelis Andria.
Primo Tempo :
La prima mezz’ora scivola via senza particolari sussulti. Alla mezz’ora rigore per i pitagorici. Kargbo si infila tra Ricciardi e Matera e va giù. L’arbitro decreta il penalty. Dal dischetto Chiricò si fa ipnotizzare da Marcone ma sulla ribattuta è il più lesto a scaraventarsi sulla palla e infilare l’1-0. L’Avellino accusa il colpo, sbanda e nel giro di due minuti rischia ancora di finire ko. Prima Calapai e poi Petriccione sfiorano il raddoppio. Al 40′ Zanandrea lascia il campo dopo uno scontro fortuito con Marcone, al suo posto Auriletto. Prima dell’intervallo un guizzo di Russo con il pallone che sorvola la traversa. Lupi decisamente impalpabili in attacco. Dopo quattro minuti di recupero in virtù dell’infortunio alla spalla accorso a Zanandrea, il Signor Michele Giordano della sezione di Novara manda le squadre negli spogliatoi. Poco da dire, solo Crotone in campo e Avellino non pervenuto.
Secondo Tempo :
Nella ripresa le cose non cambiano, il Crotone fa la partita, l’Avellino fa una fatica enorme a costruire azioni offensive degne di questo nome. L’unico che ci prova è il solito Russo con qualche sortita, ma senza effetto. Al 64′ Taurino prova la mossa Ceccarelli al posto di Franco e la squadra si mette con il 4-2-4. Un minuto prima Marcone aveva rischiato la frittata perdendo un pallone su corner, poi finito in porta ma per l’arbitro c’era fallo. Intorno alla mezz’ora altra chance per i padroni di casa. Tiro potente dell’ex Alessio Tribuzzi, respinto di Marcone.Altro giro di cambi per l’Avellino: Gambale per Trotta, Murano per Micovschi e Rizzo per Ricciardi. Cambiano gli interpreti ma resta il 4-2-4. Ad onta del modulo super-offensivo l’Avellino non punge e anzi, a 5′ dalla fine, con una ripartenza fulminante Petriccione fa 2-0 e chiude la contesa. Nel finale i biancoverdi ci provano timidamente ma raccolgono solo qualche corner.Dopo quattro minuti di recupero il Signor Michele Giordano mette fine alle ostilità. Un Avellino indecente perde la quarta trasferta su quattro. Sorride il Crotone a cui è bastato giocare una partita normalissima per prendersi tre punti preziosi. Ormai la crisi in casa Avellino è conclamata e cronica.
Per l’ulteriore settimana sarà decisiva la gara casalinga. Come già accaduto contro il Messina e il Potenza, salvo accelerazioni improvvise nelle prossime ore, Taurino si rigiocherà la sua panchina nel match in programma al “Partenio-Lombardi” sabato alle 17.30, quando sarà sfida contro l’Audace Cerignola.