Campobasso – Avellino 0 – 3
Campobasso: Raccichini, Sbardella, Menna, Bontà, Pace, Tenkorang, Ladu (dal 46′ Liguori), Persia (dall’80’ Giunta), Parigi, Candellori, Rossetti (dal 58′ Vitali. All. Mirko Cudini. A disposizione: Zamarion, Vanzan, Nacci, Dalmazzi, Emmausso, Martino, De Biase, Fabriani, Magri.
Avellino: Pane, Scognamiglio (dal 73′ Rizzo), Dossena, Silvestri, Ciancio, Aloi, Carriero (dall’85’ Mastalli), Tito, Kanoute (dal 73′ Micovschi), Di Gaudio (dal 73′ De Francesco), Maniero (dal 70′ Plescia). All. Piero Braglia A disposizione: Pizzella, Sbraga, Gagliano, Messina, Matera, D’Angelo, Mignanelli.
Arbitro: Alessandro Di Graci di Como. Assistenti: Lattanzi di Milano e Maninetti di Lovere. Q.u.: Di Marco di Ciampino.
Marcatori: 18′ Maniero (AV), 79′ De Francesco, 92′ Mastalli (AV)
Espulso: al 65′ Sbardella (C) Ammoniti: Menna (C), Maniero, Scognamiglio e Silvestri. Rec.: 2′ pt; 5′
Quarta vittoria consecutiva in trasferta, tredicesimo risultato utile di fila: si chiude così il 2021 dell’Avellino, corsaro a Campobasso. Al “Nuovo Romagnoli” decidono i gol di Maniero, De Francesco e Mastalli. La vittoria schiacciante contro il Campobasso archivia un anno tutto sommato positivo durante il quale non sono mancate le emozioni. Il girone di andata dice che l’Avellino, se avesse osato di più, ora si starebbe contendendo il primo posto con il Bari.
Primo Tempo :
Parte forte l’Avellino. Al 3′ Aloi, preferito a Matera e D’Angelo, calcia dalla distanza impegnando Raccichini, non impeccabile nella respinta; la palla arriva sui piedi di Tito, palla scodellata per Kanoute, che, di testa, alza incredibilmente alto sulla traversa a zero metri dalla linea di porta. Undici giri di lancette più tardi i molisani alleggeriscono la pressione irpina facendo correre un brivido lungo la schiena dei 343 tifosi biancoverdi nel Settore Ospiti: Pane si oppone a una sassata di Parigi non riuscendo a prolungare lateralmente la traiettoria; sulla deviazione centrale s’avventa Rossetti, ma lo stesso Pane è reattivo nella ribattuta coi piedi. Sul ribaltamento di fronte Kanoute tocca per Di Gaudio, che incrocia il destro non inquadrando lo specchio della porta. Il predominio territoriale dell’Avellino viene premiato al 19′: Carriero fa filtrare per Kanoute, che calcia: il tiro viene contrato da Bontà. Il senegalese riesce, però, a prendere la linea di fondo e a toccare all’indietro per Maniero, che incrocia con il collo-piatto destro non lasciando scampo a Raccichini, fulminato dal quinto gol in campionato dell’attaccante, al terzo centro consecutivo dopo la doppietta contro il Foggia. La reazione dei padroni di casa si materializza al 26′ con il sempre vivace Rossetti, tenuto in gioco da Scognamiglio, che sterza mandando a terra Dossena e calcia in bocca a Pane. Poi il gioco si fa più spezzettato, con l’Avellino che riesce a tenere il baricentro alto e ad andare al riposo in vantaggio.
Secondo Tempo :
Si riparte con tanti errori nella misura degli scarichi e degli appoggi su entrambi i fronti. Al 55′ Kanoute si mette in proprio con un destro potente dal limite dell’area di rigore, Raccichini si salva con più di un affanno. Poco dopo il Campobasso perde Rossetti per infortunio, al suo posto dentro il classe 2002 Vitali. Al 65′ i locali si complicano ulteriormente la vita: palla persa di Silvestri su Persia. Il difensore siciliano viene ammonito, Sbardella protesta e rimedia il secondo giallo lasciando i suoi in dieci uomini tra le proteste della panchina e del pubblico di casa. Al 70′ Maniero esce per un indurimento a un polpaccio, al suo posto entra Plescia. La gara sale di tono agonistico, non mancano i contatti al limite, Braglia manda in campo forze fresche: 3-5-2 con De Francesco, Rizzo e Micovschi per Di Gaudio, Scognamiglio e Kanoute. I cambi premiano il tecnico di Grosseto perché è proprio De Francesco (79′) a trovare il destro risolutivo dai 25 metri, la palla batte a terra e s’infila nell’angolo alla destra di Raccichini. Il finale di gara si traduce in ordinaria amministrazione, ma la superiorità numerica pesa e c’è spazio pure per la rete liberatoria, al 92′, di Mastalli, abbracciato da tutta la panchina dopo un campionato da inatteso comprimario.