Scandone Avellino – Pavimaro Molfetta 69 – 80
(13-20; 35-39; 48-55)
Scandone Avellino: De Blasi, Costa 5, Marra 19, Genovese, Sousa 7, Ani 14, Riccio 11, Monina 8, Mazzarese 2, Mraovic , Scianguetta , Trapani 3 All. Robustelli.
Pavimaro Molfetta: Sasso, Caniglia, Mazic 13, De Ninno , Azzolini , Bini 13, Dell’Uomo 9, Visentin 21, Calisi 16, Serino 2, Mezzina, Gambarota 6 All. Carolillo
Dopo l’impresa di Reggio Calabria, alla Scandone non riesce il bis in casa con Molfetta. La compagine pugliese è apparsa di spessore superiore, anche se i ragazzi di Robustelli ci hanno messo grandissimo impegno e soprattutto orgoglio. Molfetta ha portato a casa il match perchè nei momenti topici ha saputo tirare meglio, specie dalla distanza, mostrandosi compagine solida e difficile da affrontare.
Gli ospiti hanno provato a scavare un solco importante già nel primo quarto, tanto da chiudere con un vantaggio di sette punti. Ma Marra e compagni sono rimasti in qualche modo attaccati agli avversari, con tanto orgoglio e determinazione. La seconda frazione di gioco ha dato l’esatta idea della combattività dei biancoverdi ì, che sono andati all’intervallo lungo sul meno quattro: 35-39.
All’uscita dagli spogliatoi, Avellino prova a completare la rimonta, ma le due contendenti procedono a strappi, con momenti buoni ed altri pieni di errori. La Scandone non riesce a portare l’inerzia della gara dalla propria parte, e così Molfetta si tiene sempre avanti, con un vantaggio che oscilla dal +4 (del 46-50) al + 9, per andare alla penultima sirena con il punteggio di 48-55 in proprio favore.
Gli ultimi dieci minuti di gioco sono fatti di tanta intensità difensiva da parte dei biancoverdi, che però sbagliano troppo in fase d’attacco, e cosi l’aggancio non riesce. Nel finale la maggiore freddezza dei pugliesi spinge il match definitivamente dalla loro parte. Finisce addirittura con il vantaggio degli ospiti in doppia cifra: 69-80.